Santa Maria della Scala a Roma: rivive in 3D la più antica farmacia d’Europa con i suoi erbari

Nell’ambito del progetto Roma Hispana un team internazionale di ricercatori provenienti da Spagna, Portogallo è Italia ha realizzato uno studio multidisciplinare volto a descrivere, anche tramite ricostruzioni in 3D, la farmacia di Santa Maria della Scala a Roma, risalente al XVI secolo, dove sono custodite ricette antichissime, sostanze provenienti da tutti i continenti e strumenti utilizzati per pozioni e rimedi che servivano a curare i Pontefici, al punto che la farmacia è nota come la ‘Farmacia dei Papi’. Grazie alla realtà virtuale questo luogo finora visitabile solo da ristretti gruppi di persone potrà essere ammirato anche dal grande pubblico: il sito internet con i risultati del progetto sarà online a breve.
La storica spezieria ha operato dalla fine del XVII fino alla metà del secolo scorso sotto l’ordine spagnolo dei Frati Carmelitani Scalzi, che nei secoli XVII e XVIII controllava le rotte commerciali con le Indie orientali e occidentali e acquisiva piante e farmaci provenienti da tutto il Mediterraneo, compreso Egitto e Vicino Oriente, ma anche dalle Americhe e dalle Indie.
Per mesi i ricercatori di ENEA, Università Ca’ Foscari di Venezia, Laboratorio Hercules dell’Università di Évora (Portogallo), EASD – Escola d´Art i Superior de Disseny di Valencia e Università di Valencia (Spagna) hanno utilizzato laser, fotogrammetria per rilievi non distruttivi e svolto analisi fi siche, chimiche e storiche per caratterizzare i farmaci, valutare lo stato di conservazione e pianificare gli interventi di recupero.
“Santa Maria della Scala rappresenta un immenso patrimonio per la conoscenza del farmaco nel Mediterraneo e anche per questo motivo i risultati del progetto sono di importanza fondamentale per i progressi delle conoscenze nel campo delle scienze farmaceutiche” sottolinea Maria Luisa Vazquez de Ágredos dell’Università di Valencia, coordinatrice scientifica del progetto. “Grazie a Roma Hispana riusciamo a caratterizzare i farmaci, a studiarne e comprenderne l’evoluzione nel tempo ma anche a consentire la fruizione da remoto di questo gioiello barocco, valorizzando l’opera, promuovendo la conoscenza e arricchendo la documentazione digitale del museo”.
Con l’impiego di sistemi di fotogrammetria e di monitoraggio per effettuare rilievi non distruttivi e non invasivi messi a punto da ENEA il progetto ha potuto ricostruire in 3D l’armadio situato nella sala adibita alla conservazione degli erbari e delle ricette
Il progetto Roma Hispana è stato finanziato dalla Conselleria de Innovación, Universidades, Ciencia y Sociedad Digital – Generalitat Valenciana e dall’azienda Aboca.